Scenari & Mercati


Intelligence per la nuova impresa

[ Abstract da pag. 28-33+71 di  ZeroUno-Mondadori  (Gennaio 2003) ]

 

La necessità di sfruttare la mole di informazioni di cui, grazie all'ICT, le imprese si trovano a disporre per potenziare la loro competitività, porta a una crescita sia qualitativa sia quantitativa delle soluzioni di Business Intelligence. 
Guardiamo a livello Europeo quali sono le evoluzioni in atto.

 

Sembra emergere con forza, in questa complessa e difficile fase economica un fatto: le aziende stanno prendendo sempre più coscienza dell'enorme valore del patrimonio di informazioni e dati presenti al loro interno e, finora, non sempre utilizzati in modo opportuno. L'adozione di tools e soluzioni che permettano di trasformare dati ed informazioni in "asset di conoscenza" utili per prendere decisioni e migliorare la performance aziendale diventa un obiettivo primario che si inquadra in quello più generale di razionalizzare l'esistente ed ottimizzare gli investimenti ICT già effettuati negli ultimi anni. 

Il continuo aumento della pressione competitiva e l'adozione sempre più diffusa delle soluzioni di eBusiness metteranno le aziende nella necessità di avere reports sempre più complessi relativi sia alle analisi di mercato (dati sia esterni che interni) che al controllo di gestione (dati interni). E' quindi inevitabile che le soluzioni di Business Intelligence avranno sempre più un ruolo strategico, in quanto strumento utile sia alla definizione degli orientamenti aziendali sia a supporto degli interventi tattici. 

In questo secondo ruolo Intranet ed Extranet aziendali renderanno sempre più condivisibili le informazioni e le analisi fra i diversi ruoli funzionali. Naturalmente si avranno a disposizione strumenti di sicurezza atti a garantire livelli differenziati di accesso e condivisione dati secondo gli standard definiti dal Top Management. 

Il valore della Business Intelligence è trasversale alle funzioni aziendali, nel senso che investe l'impresa nel suo complesso.Le aree che comunque ne sono più direttamente coinvolte sono 
- Marketing & Vendite, che ha bisogno sia di informazioni attendibili per elaborare analisi di mercato che di profili aggiornati dei Clienti suddivisi tra attivi, inattivi, probabili a supporto delle varie campagne. Tutto ciò richiede una integrazione sempre più stretta con i sistemi CRM, e le banche dati 
- Supply Chain (produzione, logistica, ecc.), il cui obiettivo è la riduzione delle scorte e, pertanto, la sua efficienza è sempre più vincolata alla capacità di prevedere le variazioni istantanee del mercato. Anche qui la performance dipende dal saper gestire una grande mole di dati ed informazioni, oltre che da una integrazione elevata e collaborativa con il front-office. 
- Controllo di Gestione, cioè possibilità di tenere costantemente sotto controllo le variabili aziendali e conoscere gli scostamenti dal budget. 
Ma, ripetiamo, sono un pò tutte le aree dell'impresa che devono essere pervase da tecnologie e modelli orientati all'analisi, alla conoscenza.

Tutto questo è però reso complicato dalla forma sotto la quale dati e informazioni giungono in azienda attraverso canali diversi ed utilizzando differenti linguaggi. Questo porta alla necessità di una stretta integrazione tra le applicazioni di Business Intelligence con altre tecnologie. Importantissima è l'integrazione con i portali aziendali (EIP) che permettono di gestire l'accesso ad una miriade di dati ed informazioni, anche non strutturati, ed offrono sovente funzioni proprie di querying, analisi, e reporting. 

Oltre la BI tradizionale 
L'evoluzione ulteriore è costituita da una nuova generazione di applicativi in grado di preparare, analizzare, condividere attraverso una piattaforma unificata sia le informazioni strutturate in database sia quelle non strutturate (testi, presentazioni, fogli di calcolo, documenti PDF, e-mail, ecc.) presenti in azienda. 

Questi sistemi, definiti Business Performance Management (BPM), cercano di superare quelli che sono i limiti di una soluzione normale di Business Intelligence (reportistica limitata e rigida, difficoltà di aggiornamenti real-time). Le principali caratteristiche del BPM sono 
- capacità previsionale, quindi non solo analisi del presente, ma orientamento verso il futuro 
- analisi in tempo reale dei dati, cioè contemporaneamente al verificarsi dell'evento 
- analisi estese a diverse funzioni aziendali con il coinvolgimento di più figure utenti;
- alti livelli di integrazione con gli altri applicativi aziendali in modo tale che ciascun sistema possa alimentare "real time" gli altri. 

Il mercato delle soluzioni BPM a livello mondiale è stato nel 2001 di 254 Mln di dollari ed IDC prevede che raggiungerà nel 2006 i 593,4 Mln di dollari con un CGAR (tasso annuo composto nel periodo) del 18,5%. In questo mercato l'Europa occidentale rappresenta il 29,4% nel 2001.

Il mercato europeo
Il mercato delle soluzioni di Business Intelligence nelle imprese è stato oggetto di un recente studio europeo di IDC (www.idcitalia.com) condotto con 405 interviste ad altrettante aziende distribuite fra cinque paesi, diversi settori industriali, e differenziate per dimensione d'azienda. In particolare, il 23% delle interviste corrisponde ad imprese con oltre 999 dipendenti, il 67% a quelle comprese in un range 100-999 dipendenti, il 10% ad aziende con un range 10-99 dipendenti. Questi tre range non corrispondono alla definizione accettata in Europea di Grande, Media e Piccola impresa, ma sono ugualmente significativi.

Da questa indagine, le aziende sembrano essere sempre più consapevoli dell'importanza della Business Intelligence che viene percepita come un elemento motore che coinvolge tutte le funzioni aziendali. Ad oggi però l'adozione è ancora modesta e solo il 15% degli intervistati ha già effettuato investimenti in uno o più componenti di un sistema BI. in compenso, oltre il 30% degli intervistati considera la BI importante se non addirittura vitale per il successo dell'impresa e la stessa indagine ha anche evidenziato come un numero crescente di aziende preveda di effettuare investimenti in progetti di BI che per lo più dovrebbe realizzarsi nei prossimi tre anni. Quanto agli aspetti negativi, se gli incerti sfiorano il 30%, solo uno su cinque intervistati esclude la BI dai propri orizzonti.   

Gli intervistati delle aziende del primo e secondo cluster hanno fornito risposte allineate tra loro e mostrano livelli di deployment superiori alla media, mentre tra le aziende del terzo cluster (meno di 99 dipendenti) la somma dei progetti attuati o previsti entro l'anno è inferiore alla media, non superando il 22%. Se si analizzano le risposte per settore di business, si vede come soprattutto il manufacturing, il finanziario e la distribuzione abbiano già previsto un numero significativo di progetti. 

Tecnologicamente l'accesso alle applicazioni BI avviene (o avverrà) principalmente via web browser o PC client, con una lieve prevalenza di questi ultimi. Poco diffusi i dispositivi mobili.

Anche in Italia le aziende prendono sempre più consapevolezza dell'importanza dell' informazione e sono interessate a razionalizzare e riorganizzare i dati esistenti. L'adozione di strumenti di Business Intelligence si inquadra in tali progetti che nei prossimi anni coinvolgeranno non solo le grandi aziende ma anche quelle di dimensioni minori. Le risposte sono alquanto allineate alla media europea. In realtà, come mostra il rapporto tra i progetti realizzati e quelli previsti a breve,  l'interesse italiano verso la BI è recente ma vivace e dovrebbe dare frutti nei prossimi anni. 

Dieci anni di mercato 
Le applicazioni di Business Intelligence nascono all'inizio degli anni '90, quando appaiono sul mercato le prime soluzioni di Data warehousing. Gli investimenti delle aziende europee raggiungono valori significativi già verso la metà degli anni '90 ed oggi rappresentano con un  27,5% del business mondiale il secondo mercato dei tool di BI dietro al Nord America (53,5%). 

Nel 2001 il mercato europeo (limitato ai paesi occidentali) della Business Intelligence ha raggiunto un valore complessivo (Licenze e manutenzione) di 1'315 milioni di dollari, facendo registrare una crescita del 17% rispetto ai 1'194,2 milioni di dollari del 2000. IDC prevede che il mercato crescerà nel periodo 2001-2006 ad un tasso annuo medio composto (CGAR) del 20% raggiungendo nel 2006 un valore di circa 3'446 milioni di dollari. 

Rispetto ai vari componenti dell'offerta la crescita è sensibilmente differenziata: 
- OLAP (Ondine Analytical Processing) è previsto in crescita regolare in valori assoluti (da 339 Mln di dollari nel 2001 ai 670 nel 2006), ma a un tasso (14,6%) che essendo inferiore alla media del mercato fa in realtà calare il peso percentuale di questi tool. 
- query e reporting (applicativi che accedono e creano report in base alle necessità degli utenti finali) è un mercato grande e in espansione, che passerà dai 666 Mln di dollari nel 2001 a 1'796  nel 2006 (CAGR: 21,9%), 
- data mining avrà un business molto vivace, con un CAGR del 28,7% (da 176 Mln di dollari nel 2001 a 622 nel 2006 ), 
- ancor più vivaci i packaged data marts (soluzioni di intelligence pacchettizzate orientate al supporto nella definizioni di strategie di marketing) il cui mercato crescerà dai 99 Mln di dollari nel 2001 ai 332 nel 2006 con un CAGR del 29,9%. 
- gli EIS (Executive Information System, che evidenziano problematiche di business ed opportunità di sviluppo attraverso l'analisi dei dati) saranno invece gli unici ad avere un calo oltre che relativo anche assoluto, passando dai 44 Mln di dollari nel 2001 ai 25,5 nel 2006 (CAGR: -10,3%).

Uno scenario in evoluzione
In conclusione, possiamo desumere che il mercato della Business Intelligence vedrà un progressivo allargamento a nuove soluzioni come diretta conseguenza di un progressivo allargamento della domanda che chiederà sempre maggiori livelli di flessibilità e gestione delle informazioni. Vedremo quindi un'estensione dell'offerta sia in termini tecnologici che funzionali: non è improbabile che vendor di soluzioni CRM, SCM, ERM, ERP entrino nel mercato della BI e viceversa (come in parte già avviene). 

In particolare, ci sarà un grande incremento della domanda di applicativi a supporto di tutte le relazioni con il Cliente, quindi non solo di quelle legate alla forza vendita o al momento transazionale. Si avranno applicazioni trasversali capaci di integrare informazioni e dati provenienti dai diversi settori aziendali (front-office e back-office) e che coinvolgeranno software di Datamining, CRM analitico, SCM, e così via. 

Su questo sviluppo potranno influire anche alcuni fattori negativi. Innanzitutto, il rallentamento dell'economia mondiale che ha determinato una riduzione degli investimenti da parte delle aziende. Poi una carenza di informazioni circa i benefici che le soluzioni di Business Intelligence possono apportare. Questa carenza di conoscenza potrebbe anche comportare una definizione non appropriata delle funzionalità degli applicativi di BI. 

Un ruolo ambivalente è giocato dal fatto che la decisione di implementare soluzioni di Business Intelligence sia presa principalmente dal Top Management, in alcuni casi corporate in altri delle varie business unit. Questo può essere un limite se le soluzioni sono scelte ed implementate solo in funzione delle necessità del Top Management e non anche delle varie aree funzionali (e lo dimostra il calo del mercato degli EIS), ma è un vantaggio se si trasforma in una forte sponsorship per lo sviluppo di progetti utili anche al middle management ed al canale commerciale. Infatti, un ulteriore ostacolo ad una più rapida diffusione della Business Intelligence è dovuto al fatto che, soprattutto nei rapporti tra imprese e nella media azienda, esistono ancora enormi resistenze psicologiche al cambiamento ed alla condivisione delle informazioni che non è sempre accettata da dirigenti e quadri perché vista come una perdita di potere personale. 

La grande sfida per i prossimi anni sarà non solo tecnologica ma anche psicologica, dovendosi convincere i dipendenti e soprattutto quelli a contatto con il Cliente (forza vendite, assistenza tecnica, logistica, ecc.) a trasferire su una piattaforma comune tutte le informazioni e le conoscenze in loro possesso, comprese le cosidette tacite. Queste ultime sono forse le più importanti per la sopravvivenza ed il successo dell'azienda perché riguardano dati comportamentali, motivazionali, relazionali del singolo Cliente e la cui conoscenza è data per scontata dal detentore.

Oscar Pallme 

*   www.pallme.com