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Marketing e Innovazione: processo di diffusione [ Abstract da
MyMarketing.Net (Gennaio 2007): portale del marketing ] Riflesioni su come il Marketing può contribuire alla
diffusione dell'innovazione (bene materiale e/o immateriale) Premessa
Premesso che esistono diversi tipi di innovazione (prodotto/servizi,
processi, tecnologie, mercati, ecc.) e che il successo di un'impresa diventa
duraturo solo nel caso di "innovazione a 360°" continua nel tempo,
vediamo come il Marketing può contribuire alla diffusione dell'innovazione
(bene materiale e/o immateriale). Si noti che in questo articolo analizziamo solo il caso in cui i benefici
dell'innovazione derivino principalmente dal suo uso (es.: mercato dei beni
industriali e/o di consumo), e non dal suo semplice possesso (es.: mercato
del lusso e del bello). Inoltre, le nostre considerazioni saranno
indipendenti dalle specificità dei diversi processi di "ideazione e
sviluppo" (market pull, technology push, design push, ecc.). Incominciamo dall'analisi delle criticità nel processo di adozione da
parte dell'utilizzatore, per poi esaminare il contributo del Marketing nel
processo di diffusione. Criticità nel processo di adozione
Le principali variabili, a parte il prezzo, che entrano in gioco nel
processo decisionale e che possono creare incertezze e ritardi circa
l'adozione dell'innovazione sono
l livello di conoscenza dipende dalla
disponibilità di informazioni adeguate per valutare le effettive potenzialità
dell'innovazione e quindi vantaggi e criticità connesse con l'uso. Nella fase
di introduzione nel mercato di un'innovazione non tutti gli utilizzatori
hanno le competenze necessarie per comprenderne le potenzialità e l'impatto
che avrà. L'assenza sia di riferimenti certi (es.: standard, indicatori di
performance, ecc.) sia dei risultati di esperienze effettuate da altri
(affidabilità, costi di esercizio, ecc.) aumenta l'incertezza circa la scelta
da effettuare, rispetto non solo a soluzioni alternative più tradizionali ma
anche a varianti della stessa innovazione. Il valore percepito, inteso come
rapporto tra il beneficio d'uso e lo sforzo necessario per acquistarlo,
dipende da tre fattori: livello di diffusione nel mercato dell'innovazione,
funzionalità interessanti per l'utilizzatore, facilità di accesso
all'innovazione. Il primo fattore permette "economie di rete" come
conseguenza dell'interscambio tra utilizzatori sia di esperienze sull'uso
dell'innovazione, sia di informazioni relative a tutto ciò che è
complementare. Il secondo fattore è conseguenza dell'interscambio di
informazioni tra domanda ed offerta e dipende dalla qualità e quantità dei
feedback. Il terzo fattore permette "economie di accesso" in
funzione della distribuzione sul mercato dei punti di vendita
dell'innovazione e dei beni complementari necessari al suo uso. L'insieme di
questi tre fattori influenza in maniera significativa il valore
dell'innovazione percepito dal cliente potenziale. I costi di transizione
verso l'innovazione (prodotto, tecnologia, processo, ecc.) sono relativi a -
costi di sostituzione delle competenze (skill, pratiche, abitudine, ecc.)
maturate - quote di investimenti non ancora ammortizzate - costi di
integrazione dell'innovazione I costi di sostituzione sono non solo
economici ma anche psicologici, dovuti alla necessità di cambiare abitudini consolidate,
apprendere nuove istruzioni circa l'uso dell'innovazione , ecc. Per quanto
riguarda le quote ancora da ammortizzare, possono essere relative sia al bene
(materiale e/o immateriale) da sostituire sia a quelli complementari che si
integravano con il bene da sostituire ma non sono compatibili con
l'innovazione. I costi di integrazione dipendono dal livello di compatibilità
ed integrazione dell'innovazione con "quanto preesistente e
complementare" e, quindi, dalla necessità o meno di adottare nuove
interfacce (procedure, connettori, ecc.).. Marketing a supporto del processo di diffusione
Vediamo ora le strategie di marketing più opportune per superare le
criticità e supportare efficacemente l'introduzione dell'innovazione. L'obiettivo della fase iniziale (early marketing), soprattutto nel caso
di elevato livello di innovatività, dovrà essere l'acquisizione del maggior
numero di utilizzatori favorevoli all'innovazione. Non solo i
"pioneer", che hanno nel proprio DNA l'orientamento ad adottare
tutto ciò che è innovativo già nella fase di lancio, ma anche e soprattutto
gli "early adopter" che sono privi di preconcetti nei confronti
dell'innovazione ed hanno le competenze per comprenderne le potenzialità e le
criticità connesse. Più elevato è il numero di esperienze positive effettuate
in questa fase, maggiore sarà il numero di testimoni favorevoli e il livello
del processo di "passa parola". Come conseguenza i "late
adopter", che rappresentano la maggioranza degli utilizzatori
potenziali, dovranno affrontare meno incognite circa vantaggi e rischi
dell'innovazione. Nella fase di preparazione del lancio, i principali compiti del Marketing
sono: scelta dei mercati obiettivo, scelta del marchio (brand),
individuazione dei clienti potenziali più adatti, elaborazione della proposta
(value proposition). Nella fase successiva, l'obiettivo principale sarà
quello di consolidare l'acquisito ed incrementare la penetrazione mediante
una gestione efficace della comunità di clienti e di business partner. La "value proposition" è l'insieme di funzionalità d'uso,
prezzi, luoghi (es. mercati geografici, punti di vendita ed assistenza,
ecc.), servizi e immagini. Deve essere flessibile ed adattarsi dinamicamente
alle aspettative dei diversi segmenti di mercato ai quali si rivolge. Pianificazione del lancio
In questa fase sarà opportuno, innanzitutto, scegliere con cura i mercati
obiettivo e decidere se competere su mercati orizzontali o verticali per elaborare
strategie adeguate alla scelta effettuata. Strategie per mercati orizzontali
coinvolgono la totalità degli utilizzatori e possono richiedere alti
investimenti. Strategie per mercati verticali richiedono focalizzazione e
soluzioni adatte a soddisfare le particolari esigenze di uno specifico
cluster verticale di utilizzatori (es.: industria farmaceutica, industria
alimentare, ecc.). L'uso di un marchio noto (brand
extension) può bilanciare l'incertezza connessa con la limitata conoscenza
(pioneer e early adopter) e/o capacità di comprensione dell'innovazione (late
adopter) e, quindi, risultare rassicurante per il cliente potenziale circa la
sua adozione. Il rischio che si può correre è la possibilità di compromettere
il marchio nel caso di un eventuale flop. In alcuni casi, per evitare questo
rischio, si usa un marchio nuovo abbinato al nome noto del Vendor
(fornitore). La scelta si complica quando il Vendor è nuovo e non conosciuto
sul mercato: le possibili alternative alla creazione di un nuovo marchio sono
l'acquisizione di un marchio noto o l'alleanza con un'azienda già
affermata. Molto importante è anche individuare gli utilizzatori
potenziali a cui proporre per primi l'innovazione: dovranno avere le
competenze per comprendere le potenzialità, gestire efficacemente la fase di
introduzione ed apprendimento d'uso, essere opinion-leader. Questo eviterà
perdite sia di tempo sia di energie che si avrebbero nel caso di contatto con
clienti non in grado di comprendere l'innovazione e/o di gestire efficacemente
la fase di introduzione, con conseguente possibile demotivazione della forza
vendite e dei professionisti dell'assistenza. L'ultimo task per il Marketing è quello di formulare una proposta convincente e comunicarla in modo
efficace ai potenziali utilizzatori affinchè percepiscano i vantaggi
dell'innovazione e le modalità per gestire l'introduzione evitando gli errori
dovuti alla mancanza di esperienza. Questa proposta dovrà includere anche
dimostrazioni pratiche, l'eventuale addestramento all'uso dell'innovazione,
l'assistenza pre e after-sales, sia in loco (di persona) sul territorio sia
in remoto attraverso più canali di contatto (web, e-mail, callcenter, ecc.). Consolidamento ed incremento della penetrazione
Nella fase successiva al lancio, il Marketing dovrà monitorare non solo
l'andamento delle vendite ma anche · disponibilità dell'innovazione sul mercato · feedback sull'uso dell'innovazione · comportamenti, soddisfazione, intenzioni degli utilizzatori ·
livello e qualità
del passaparola (se è positivo o negativo e quanto è rilevante) ·
livello di
conoscenza dell'innovazione presso gli utilizzatori e suo tasso di
crescita · reazioni dei concorrenti ·
scenario macro di
riferimento e tutto ciò che sul mercato possa influenzare le vendite A tal proposito, saranno molto utili le tecnologie ICT e le metodologie
di Marketing Intelligence per raccogliere, analizzare e distribuire i dati
relativi alla domanda, ai concorrenti, ai canali di vendita, ai business
partner, ecc. In questa fase è anche fondamentale da parte del Marketing riuscire a
creare una comunità di utilizzatori dell'innovazione e gestirla attivamente,
anche mediante il web. Questa comunità se ben "gestita" potrà
creare valore sia per gli utilizzatori sia per il Vendor. I principali
vantaggi, oltre le economie di rete, che si possono conseguire sono ·
Condivisione
all'interno della comunità dei casi di successo e del livello di penetrazione
dell'innovazione nel mercato ·
Scambio di
informazioni tra utilizzatori circa l'uso dell'innovazione e di tutto quanto
complementare per il buon funzionamento ·
Diminuzione presso
gli utilizzatori della percezione di incertezza legata all'adozione ·
Apprendimento di
nuovi campi di utilizzazione dell'innovazione mediante i feedback degli
utilizzatori ·
Comunicazione da
parte del Vendor di eventuali evoluzioni (upgrade) dell'innovazione ·
Disponibilità di uno
spazio virtuale anche per altri scopi In conclusione, anche nel processo di diffusione dell'innovazione il
Marketing deve essere flessibile, pro-attivo ed orientato a creare le
condizioni per un successo duraturo nel tempo. |