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O. Pallme, |
Lettere | |
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Perché
milioni di turisti dovrebbero venire a Napoli?
[ Abstract da Il Mattino (11 Ottobre 2008), pag.16 ]
Napoli e le possibili direttrici di sviluppo.
Ho letto con molto interesse l’articolo su “Zone franche e progettualità da rilanciare” pubblicato il 3/10/2008 ed i molti altri sulla violenza incontrollata anche nel “salotto buono”[1]. La crisi economica generale di Napoli[2], inclusa quella del sistema turistico, dura da molti anni. Ricordo che già negli anni ’60 si parlava a Napoli sia della crisi del turismo (alcuni alberghi chiusero in quel decennio) sia dei pericoli connessi con la disoccupazione allora già elevata. Napoli è ormai una città la cui economia è basata prevalentemente sul terziario tradizionale. Al momento non è chiaro se vi sono reali possibilità di incubazione e sviluppo durevole per il terziario innovativo. Anche rimanendo nel terziario tradizionale, Napoli potrebbe risollevarsi partendo dal turismo. Dovrebbe diventare una “vera” città turistica come Venezia o Firenze. Ma è necessario che la sua classe dirigente (politici, imprenditori, ecc.) si interroghi seriamente sulle reali cause dell'attuale scarso successo. I fattori critici di insuccesso possono riguardare sia il “valore percepito” dell'offerta turistica sia l’incapacità di prevedere in anticipo le nuove dinamiche di un turismo sempre più globale. Nonostante ogni anno la domanda aumenti, in conseguenza dell’incremento di spesa dei nuovi turisti provenienti dall’est (russi, cinesi, indiani, ecc.), per Napoli e per la Campania sembra essere molto difficile competere in un mercato globale caratterizzato da elevati livelli di concorrenza. Infatti, il numero dei turisti che visitano annualmente il solo Veneto è molto superiore a quello relativo all’intero Meridione. Il sistema turistico tipico delle città è basato su monumenti, musei, eventi, ristorazione tipica, artigianato locale, servizi a supporto. In Campania, grazie a Carlo di Borbone, i musei sono ricchi di opere d’arte, collezionate dai Duchi di Parma, e un’intera città romana è stata riportata alla luce. Purtroppo, l’offerta internazionale basata sugli eventi (esposizioni, mostre, spettacoli teatrali, feste folcloristiche, convegni, ecc.) è molto densa e pervasiva. Città straordinarie (New York, Rio, Londra, Roma, Firenze, Venezia, Tokyo, Pechino, Mumbay, ecc.) propongono non solo un’offerta turistica interessante che include servizi efficienti a supporto del turista. Inoltre, sanno comunicare il tutto efficacemente e il “valore percepito” dai clienti è elevato. Napoli era una città bellissima, culturalmente vivace ed internazionale grazie anche alla presenza delle ambasciate, degli imprenditori e dei professionisti stranieri[3]. L’artigianato del bello e del gusto[4] era rinomato in tutto il mondo. Oggi l’area è rovinata dalla mancanza di strategie chiare e condivise, dalle conseguenze della speculazione edilizia selvaggia, dall’inquinamento e dalla delinquenza diffusa. Perchè mai milioni di turisti dovrebbero venire a Napoli che offre insicurezza, degrado ambientale e scarsi servizi a supporto ? Inoltre, perchè dovrebbero pernottare negli alberghi e/o comprare prodotti in loco ? Perchè non pernottare a Roma o sulle navi e fare gite di gruppo in pullman per visitare musei ed edifici pubblici ? Queste sono le domande che i politici e gli imprenditori dovrebbero porsi. Per ottenere risposte utili dovrebbero effettuare un benchmarking[5] tra Napoli e le città più competitive in Italia e all’estero. Condizione primaria, indispensabile e non sufficiente, per incominciare a risalire la china è che lo Stato ristabilisca definitivamente sicurezza pubblica e legalità. Poi è necessario che Napoli migliori: a) l’offerta turistica, in termini di creazione di valore per il turista e servizi orientati al visitatore; b) il proprio look, in termini di decoro dei luoghi pubblici, incremento del verde, ecc.; c) la comunicazione, per far conoscere la nuova offerta in modo opportuno sia agli operatori sia ai potenziali turisti.. Oscar Pallme [
Top ] Note: [1]
Vedere ad esempio articoli pubblicati su Il Mattino del 29 Settembre
e del 6 Ottobre 2008. [2]
Il rapporto “bilancio 2007” del Dipartimento politiche di
sviluppo, esamina la situazione a Napoli prima dello tsunami dei
rifiuti [3]
Fuga, Vanvitelli, Rothschield, Pattison, Meuricroffe, ecc. [4]
corallo, gioiello, abbigliamento, porcellana, ceramica, ecc. [5] confronto dei punti di forza e debolezza
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