© O.
Pallme, |
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Quale modello di business per
internazionalizzarsi [ Abstract da
VoxFabrica (01/03/2012): magazine dei piccoli e medi imprenditori ] Le motivazioni alla base dell’internazionalizzazione
possono essere varie, ma non sempre il processo è supportato da una strategia
chiara e ben delineata Spesso le micro e piccole imprese (MPI) percepiscono
l’internazionalizzazione solo come un rimedio tattico a criticità riscontrate
sul mercato domestico. Alcuni esempi sono: a)
imprese che non riescono in Italia ad organizzare una rete di vendita
adeguata ed incrementare il fatturato, b)
altre con il fatturato Italia decrescente, in alcuni casi poichè non
riescono a fidelizzare i loro clienti in altri casi poichè il mercato è in
crisi. In pratica, il loro ragionamento è: siccome in Italia
non riesco ad incrementare il fatturato o a non farlo decrescere, allora
cerco di propormi all’estero. Queste MPI sperano di superare il loro problema, che è connesso sia al modello di business
sia alla scarse competenze di management, tentando di vendere all’estero. Non
sempre comprendono che, se non risolvono i loro problemi interni prima di
proporsi all’estero, incontreranno anche all’estero le stesse difficoltà,
forse anche incrementate per la distanza geografica e mentale. In alcuni casi, contattano anche un consulente nella
speranza che possa aiutarle ad introdursi in nuovi mercati all’estero ma
senza modificare il loro modo di lavorare, il loro modo di relazionarsi con
Clienti e Canale di vendita, ed investendo poco o nulla. Nelle loro intenzioni la selezione dei nuovi mercati
non dovrebbe avvenire secondo logiche di attrattività (es.: economia in
espansione, scarse barriere all’ingresso, livello competitivo accettabile,
ecc.) ma solo di vicinanza o di facilità nel reperire un importatore (es.:
presentato da un conoscente, dal consulente o autocandidatosi e non
selezionato in funzione degli obiettivi strategici). Queste MPI percepiscono l’internazionalizzazione non
come l’obiettivo di una strategia chiara e ben delineata (Figura 4.1) ma solo
come un rimedio. Vorrebbero vendere all’estero ma senza modificare il loro
modello di business. Per fortuna questa attitudine non si riscontra in tutte
le MPI. Sto seguendo una micro impresa che ha determinazione di crescere ed
apprendere come gestire managerialmente il business. Siamo partiti da
un’analisi sia interna sia del mercato, con particolare focus su export. Poi abbiamo rivisto •
Canali di vendita •
Listini prezzo per famiglia prodotto e canale •
Obiettivi di vendita per rivenditore e relativo programma di
incentivazione •
Comunicazione (cataloghi, web, fiere, ecc.) Non è semplice cambiare attitudine, perchè ogni tanto
esce fuori la vecchia mentalità di inseguire ogni opportunità e di quotare al
ribasso senza seguire le linee strategiche. Ma sono sicuro che, grazie ai
feed-back positivi che incominciano ad arrivare, il nuovo modo di lavorare
diventerà abitudine. Per quanto riguarda i prodotti, l’imprenditore pensava
di poter proporre all’estero gli stessi che vendeva in Italia. Ma nella
pratica abbiamo rilevato che mancava un prodotto di battaglia (segmento basso
con prezzo contenuto e volumi elevati), quello che gli anglosassoni chiamano
“bread & butter”. Il prodotto “bread & butter” domestico non aveva le
caratteristiche funzionali richieste sui mercati esteri più evoluti. Al
contrario i prodotti domestici di segmento medio e alto sembravano andar bene
ma i volumi richiesti erano bassi. A questo punto è nata l’esigenza di sviluppare un
“nuovo” prodotto di battaglia (bread & butter), simile a quello dei
concorrenti esteri più importanti, da proporre sui mercati export. La
potenzialità in volume di questo prodotto sui mercati esteri è, inizialmente,
almeno pari ai volumi realizzati in Italia dal prodotto “bread & butter” domestico. Dalla prima analisi di fattibilità è risultato che con
i materiali attualmente utilizzati non si ottiene il mix funzionalità/prezzo
richiesto. Pertanto, si sta valutando la possibilità di cambiare materiali e
di spostare la produzione all’esterno presso imprese che già usano questi
materiali. In tale ottica, per questo prodotto l’impresa si dovrebbe
concentrare solo su R&D, Marketing & Sales, eventuali lavorazioni
finali, spedizione. Non è escluso che questo nuovo prodotto possa essere
proposto anche sul mercato italiano. Infatti, procedendo con il progetto sono
emerse anche alcune criticità relative al business Italia ed alla necessità
di razionalizzare il portafoglio prodotti. In conclusione, quando si decide di iniziare a vendere
all’estero è necessario essere pronti a cambiare il proprio modello di
business ed innovare in funzione dei vari mercati (Figura 4.2). Glossario •
Competenza •
Conoscenza •
Innovazione •
Innovazione multidimensionale (o a 360°) •
Mercato •
Metodologia •
Processo •
Prodotto •
Tecnologia Bibliografia •
Internazionalizzazione della PMI come scelta strategica Allegati: -
Figura 1 - 4.1) Strategie x internazionalizzazione (Pallme)
2007.jpg - 52,82 Kb -
Figura 2 - 4.2) Posizionamento strategico (Pallme) 2011.jpg -
81,01 Kb |