© O. Pallme
Marzo 2012

Interventi



VoxFabrica

Una selva di ostacoli allo sviluppo delle micro e piccole imprese

[ Abstract da   VoxFabrica (01/03/2012): magazine dei piccoli e medi imprenditori ]

 

Abbiamo visto nel precedente articolo che il livello di competitività è proporzionale alla dimensione dell’impresa. Approfondiamo in questo articolo perchè non tutte le micro e piccole imprese (MPI) riescono a crescere

 

 

 

Come risulta anche da indagini Eurostat a livello europeo, per poter crescere è necessario innovare (prodotto, processo, mercato) in continuazione, in modo da soddisfare con continuità l’evoluzione dei bisogni dei Clienti e mantenere elevato il loro livello di soddisfazione. Purtroppo, non tutte le MPI riescono ad operare in questo modo.

 

Questa difficoltà è dovuta principalmente al fatto che il successo e la cultura dell’impresa sono strettamente legati alla persona dell'imprenditore ed associati alla sua esperienza. L’imprenditore, anche se di successo, può avere dei momenti di crisi creativa o di demotivazione: si tratta di un primo ostacolo all’evoluzione del business. Inoltre, con il tempo e l’avanzare degli anni rischia di diventare conservatore, poco propenso al cambiamento ed alla crescita, e finisce con il costituire un nuovo ostacolo all’ulteriore evoluzione del business. Tutto ciò è un handicap non indifferente.

 

Per quanto sembri inverosimile, la capacità creativa può diminuire con l’accumularsi dell’esperienza e della conoscenza in un settore specifico: quanto più sono elevate tanto maggiore diviene il rischio dell’inerzia psicologica nei confronti del nuovo. Questa inerzia spinge a ricercare le soluzioni sempre nella medesima direzione, cioè quella che nel passato ha già fornito risultati positivi.

Vi sono molti esempi di imprenditori noti, spesso anche innovatori, che in un certo momento della loro vita, ancora nel pieno possesso delle loro facoltà mentali, hanno fatto valutazioni errate. Tutto ciò coinvolge il discorso del passaggio generazionale o della concessione di deleghe ai manager. Se questo processo non avviene al momento opportuno e nel modo giusto, l’impresa rischia di scomparire.

 

Altro handicap riscontrabile è che spesso, il focus è solo sul prodotto e non sul Cliente. Ciò rende difficile sia comprendere i bisogni del Cliente (Canale di vendita, Utilizzatore) e le loro dinamiche di acquisto sia sia percepire in anticipo i trend futuri, rischiando di compromettere l’evoluzione e la vita della MPI. Questa situazione si riscontra non solo presso le MPI che lavorano per conto terzi ma anche presso quelle che sviluppano prodotti con proprio marchio. Queste imprese non percepiscono il rivenditore (Canale di vendita) come un Business Partner ma solo come un acquirente del prodotto, effettuano solo attività a supporto del sell-in e non collaborano con il rivenditore in attività di sell-out . In pratica, il problema di far uscire le merci dal punto di vendita è solo del rivenditore.

 

Questo focus più sul prodotto che sul Cliente è anche un handicap per l’internazionalizzazione della MPI. Spesso queste MPI percepiscono l’internazionalizzazione non come l’obiettivo di una strategia chiara e ben delineata ma solo come un rimedio ad eventuali criticità riscontrate sul mercato domestico: siccome non riesco ad organizzare una rete di vendita adeguata in Italia ed incrementare il fatturato, cerco un importatore sui mercati esteri. In questo modo, la selezione dei nuovi mercati non avviene secondo logiche di attrattività ma solo di vicinanza o di facilità nel reperire un importatore (es.: presentato da un conoscente o autocandidatosi e non selezionato in funzione degli obiettivi strategici).

 

In altri casi, motivo della scarsa crescita dimensionale nel tempo è la logica del “mordi e fuggi”: realizzare una singola commessa o alcuni bilanci e poi scomparire, per riemergere con altra società.

 

Ma non tutte le MPI rimangono piccole, esistono anche alcune piccole imprese con una forte carica competitiva che si affermano progressivamente. Sono queste piccole imprese, con visione positiva del business e strategie valide sia verso l’esterno (clienti, fornitori, banche, concorrenti, pubblica amministrazione, ecc.) sia verso i propri collaboratori, che possono fare il salto verso la media dimensione. Nei prossimi articoli vediamo come le MPI possono incrementare il proprio livello di competitività, innovare e sviluppare il proprio business.

 

 

Oscar Pallme

*   www.pallme.com

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