e-Business


e-Marketplace, questo sconosciuto 

[ Abstract da pag. 39 di  CRN - Computer Reseller News”  (Luglio/Agosto 2001) ]

 

Come si sviluppa nel tempo l'offerta virtuale tra il possibile acquirente e il venditore.

Argomenti estratti dalla relazione presentata da O. Pallme al Convegno "eMarketplace: lo strumento b2b per le pmi italiane" organizzato a Milano da Iniziativa Italia (www.iniziativaitalia.it) il 30 Maggio 2001.

 

L' e-marketplace potrà essere un elemento strategico per le piccole e medie imprese nell' integrated economy (i-Economy), un nuovo scenario che sta sviluppandosi dall'integrazione della old e della new economy e che caratterizzerà sempre più la realtà economica globale. È questo uno degli aspetti evidenziati nel convegno dal titolo "e-marketplace: lo strumento business to business per le pmi italiane" organizzato a Milano da Iniziativa Italia, Adico e Opla.

L’ e-marketplace, piazza virtuale in cui acquirenti e fornitori s'incontrano, può configurarsi in diversi modi.

Un primo tipo di e-marketpIace è quello promosso dai compratori. In questo caso le regole del mercato sono stabilite dal cliente. L'offerta è selezionata in base alla qualità, alla completezza della fornitura, ai tempi di consegna e al prezzo. Le caratteristiche del mercato prevedono un'integrazione del fornitore nel processo produttivo del cliente accanto a una domanda prevedibile. La situazione è quella dell'asimmetricità, determinata dal fatto che il venditore non ha visibilità nella trattativa. Il vantaggio di questo tipo di piazza, in cui a prevalere è la domanda (e-procurement) si traduce in minori costi di acquisto.

Un secondo genere di e-marketplace è quello promosso dai venditori. In questo caso, i prodotti proposti sono sofisticati e l'informazione tecnica e commerciale offerta ha un valore rilevante. È importante un'attività di consulenza per aiutare il cliente a scegliere il prodotto più adatto e a risolvere gli eventuali problemi connessi all'uso. La trattativa è biunivoca e riservata, attraverso messaggi elettronici in cui si definiscono le condizioni. Le regole di questo mercato, nel quale prevale il lato dell'offerta (e-selling), sono stabilite dal fomitore. Le caratteristiche sono la scarsa competitività e la prevalenza di marchi affermati. Il vantaggio principale è nei minori costi di vendita.

Una terza specie di e-marketplace (independent e-marketplace) è costituita da piazze virtuali promosse da terzi, infomediari che introducono nuove regole rispetto a quelle dei mercati descritti. In questo gruppo rientrano sia marketplace orizzontali, in cui è possibile trovare di tutto, che marketplace verticali, specialistici in cui prevale un unico genere di merce.

Negli indipendent e-marketplace le regole sono stabilite dalla terza parte, che agisce da facilitatore-intermediario. Il mercato si contraddistingue per la numerosità di clienti e fornitori. La domanda non è prevedibile a priori, prevale una forte specializzazione e competenze sviluppate. Le funzioni critiche riguardano il consolidamento di comunità on-line, l'offerta di funzionalità avanzate, la specializzazione per mercati verticali. I vantaggi si traducono in maggiori ricavi e profitti.

Per essere efficaci, gli indipendent e-marketplace devono sviluppare funzionalità trasversali. La realizzazione di cataloghi, di aste e gare, il consentire alle aziende di realizzare richieste d'offerta, sono  alcune di queste funzionalità. Finanziamenti, logistica, certificazione degli attori (compratori e venditori) del marketplace, assicurazione pagamenti, gestione crediti accanto a servizi a valore aggiunto come la costituzione di osservatori di mercato, consulenza (manageriale, legale, logistica/doganale) attività di marketing sono ulteriori elementi che permettono a un indipendent e-marketplace di operare efficacemente.

 

Diversi livelli

Il passaggio all' integrated economy è un processo che implica un percorso fatto da diversi step.

Un primo livello richiede un'ottimizzazione del modello di business in atto, con una riduzione dei costi e un miglioramento dei servizi al cliente.

Un secondo passo riguarda la penetrazione di nuovi segmenti e nuovi mercati, grazie all'incremento del numero di canali.

Il terzo gradino richiede una ristrutturazione della catena del valore, con disintermediazione di alcuni canali, accanto alla creazione di nuovi intermediari.

L'ultimo step è rappresentato dallo sviluppo di nuovi modelli di business. e-customer relationship management, e-supply chain management, e-enterprise relationship management, accanto alla creazione di nuove partnership sono alcuni degli elementi-chiave. In questa fase l'e-marketplace gioca un ruolo determinante.

Solo internet, tuttavia, non basta per arrivare alla i-economy: fondamentale è un cambiamento di mentalità e approccio al mercato. Cultura della velocità, struttura aziendale fluida, in cui a un organigramma statico è preferito il team, conoscenze condivise, ambiente dinamico e sistemi d'incentivazione per attrarre talenti, predominanza degli asset di conoscenza sono alcuni degli elementi parte di questa mentalità.

 

Ma di fronte a questo scenario, qual è la situazione in Italia ?

Secondo Oscar Pallme, di Pallme Consulting, le iniziative internet sono solo siti vetrina, non ancora percepite come un inizio di una trasformazione verso la i-economy.

Importante, quindi, è ridisegnare l'azienda, cambiare modo di lavorare e impadronirsi delle nuove tecnologie e metodologie prima dei concorrenti.

Lorenza Peschiera
(www.vnunet.it/crn)

 

La figura seguente presenta i dati Gartner relativi allo sviluppo dell' eCommerce B2B a livello mondiale