Strategie di mercato
Vantaggi e rischi dell'economia integrata
[ Abstract da pag. 93-96 di “Impresa & Stato” (Settembre 2001) ]
La nuova sfida per le imprese è individuare un punto di equilibrio ottimale tra attività on-line e off-line. |
Il quadro economico generale di riferimento è decisamente mutato nell’ ultimo decennio: aziende di lunga tradizione e leadership (Falck, Olivetti, Montedison, Enel, ecc.) sono uscite dal settore tradizionale di attività o hanno affiancato a questo anche altri settori di business; altre meno importanti fino agli anni ottanta sono cresciute di dimensioni ed importanza; in generale, la produzione si è spostata dai paesi più industrializzati ai paesi emergenti. Inoltre, innovazione
tecnologica e globalizzazione sono diventati due fattori di crescita e di
cambiamento che nessuno può ignorare. L’evoluzione dei singoli mercati locali
in un unico mercato globale ha creato la necessità di servizi integrati di
marketing, logistica, information & knowledge con una prospettiva
internazionale/globale. La
tecnologia Internet consente di ridurre le distanze fisiche e psicologiche e,
quindi, favorisce ed accentua il processo di globalizzazione in atto. Permette,
anche, di aumentare la disponibilità delle informazioni e ridurre
l’incertezza nel processo decisionale. L’economia si sta
trasformando da sistema basato solo su flussi fisici e monetari a sistema basato
prevalentemente su flussi di informazione trasmessi in rete. Ciò è dovuto alle
nuove tecnologie in continua evoluzione che, in tutti i settori, permettono di
aumentare i contenuti informativi dei prodotti, sia che siano beni materiali o
immateriali. La diffusione dell'informazione contribuisce anche ad aumentare la trasparenza. In un mercato trasparente è necessario puntare sulla differenziazione: pertanto le imprese devono essere sempre più flessibili, creative ed orientate permanentemente all'innovazione.
Verso “Integrated Economy” (i-Economy) Dall’unione di quanto c’è di più efficiente sia nella Old Economy che nella Net Economy, sta nascendo l’economia integrata (i-Economy), cioè l’economia reale, fatta di assett reali, che sa sfruttare l’innovazione, estraendo il massimo del valore da attività reali che ottengono nuovo slancio, linfa e vitalità dalle nuove tecnologie e metodologie. i-Economy
si basa sul concetto di impresa reale, estesa anche all’esterno (Business
Partnership), e catena del valore a rete. Da circa un anno, stiamo
assistendo ad una forte selezione tra le imprese della net-economy, cioè 100%
virtuali. Inoltre, si stanno verificando accordi tra le imprese sane della
net-economy e quelle più sveglie della old-economy, perché queste ultime hanno
capito che ora è necessario produrre e vendere in un modo diverso. Anche settori tradizionalmente “maturi” (come siderurgia, edilizia, auto, ecc.) si stanno confrontando con questa nuova realtà e stanno ripensando i propri modelli di sviluppo. Esempi sono
Questi portali rappresentano un modo semplice e rapido per ottenere (via Internet, direttamente sul proprio computer) tutte le informazioni di cui si ha bisogno per poter decidere ed agire.
Concetto di partnership con fornitori e clienti Come conseguenza di tutti questi cambiamenti in atto, le imprese dovranno rivedere l’approccio al mercato, fornendo “sistemi” invece di componenti, semilavorati invece di materie prime, ecc.; sviluppando i servizi (pre-, after-sales) alla clientela; curando l’immagine dell’impresa, la qualità dei prodotti e dei servizi connessi; migliorando le relazioni con i clienti ed i fornitori (nell' impresa prenderà sempre più piede il marketing relazionale o “marketing one-to-one”) Ancora più concretamente - per chi vende -
significa usare il canale più adatto, più rapido, più efficiente per
raggiungere il maggior numero di clienti e, contemporaneamente, per abbattere i
costi. Per chi compra vuol dire cercare i
fornitori migliori, che siano in grado di garantire
la qualità, il prezzo ed il
termine di consegna più adatti, una
informazione precisa e puntuale,
una consulenza efficace
sull’uso dei prodotti In questo scenario sarà importante la capacità
di usare le nuove tecnologie Internet per creare relazioni costruttive con i
clienti ed i fornitori che saranno
collegati in Rete, scambieranno on-line con
regolarità informazioni e dati, svolgeranno un ruolo attivo nella definizione
dei prodotti oltre che del business comune e
diventeranno dei veri “business partners” dell’impresa. Sarà, anche, vitale usare le nuove tecnologie
per aumentare la disponibilità delle informazioni e ridurre l’incertezza nel
processo decisionale. Le aree strategiche sono cinque: integrazione con i
Clienti; inegrazione con il
field (scambiare informazioni e dati con gli agenti ed i venditori); Integrazione
per processi sia interni che estesi all’esterno; Integrazione
con i fornitori; Integrazione
nella gestione del business (Business Intelligence). Gli obiettivi sono innanzitutto
conoscere il più velocemente
possibile cosa vuole il mercato, quando lo vuole e dove lo vuole (per poter
pianificare sia lo sviluppo nuovi prodotti che le attività
produttive/logistiche); quindi
scambiare informazioni e dati
sia tra le varie funzioni aziendali che tra queste ed i Business Partners, in
modo da pianificare al meglio i flussi di materiali e prodotti lungo la catena
del valore; infine,
rendere disponibili, sia
all’interno dell’impresa che ai Business Partners, i dati relativi alle
singole attività lungo la catena del valore estesa per poterne misurare la
performance (Business Intelligence). Se l’impresa riesce ad essere innovativa ed
anticipativa, un efficiente sistema di comunicazione e di monitoraggio delle
performance delle varie attività permetterà di raggiungere posizioni di
vantaggio rispetto alla concorrenza. Possiamo definire “impresa
i-Economy” quell’impresa che è stata in grado di riorganizzare
il proprio business in modo da sfruttare al massimo le possibilità offerte
dalla Rete, dalle nuove metodologie e dalle nuove tecnologie: quindi in grado di
dominare ed usare in modo “creativo” le tecnologie per gestire i vari
processi sia interni che esterni e migliorarne la performance. Ma
attenzione a non confondere l'uso di Internet per comprare e vendere con il fare
“Business integrato" (i-Business).
Essere " impresa i-Economy " significa soprattutto saper usare le
nuove tecnologie per creare relazioni costruttive con i clienti ed i fornitori
che diventeranno dei business partners. La diffusione delle nuove tecnologie (Internet/Intranet/Extranet) ha introdotto una nuova concezione dell'informatica, non più concepita per i singoli o per l'automazione industriale, ma per la collaborazione.
Processo continuo di cambiamentoE’ bene notare che l’
adozione della tecnologia Internet è solo una delle fasi del processo di
trasformazione che l’impresa deve intraprendere per approdare all’ i-Economy.
Infatti, la tecnologia da sola non è capace di generare e gestire il
cambiamento, anche se è l’elemento scatenante. Il processo è tutt’altro
che semplice perchè occorrono nuove infrastrutture, nuove metodologie, nuovi
modelli di business e nuovi processi; ma soprattutto, professionisti "nuovi", cioè collaboratori con mentalità nuova, capaci di utilizzare con
creatività e senza preconcetti sia le nuove tecnologie che le nuove
metodologie. Il fattore critico, pertanto,
non è solo la tecnologia, ma soprattutto la capacità di sviluppare ed
utilizzare le infinite applicazioni pratiche che da questa possono derivare.
Inoltre, poichè il vantaggio competitivo cambierà continuamente e sempre più
rapidamente, saremo in presenza di un processo continuo di cambiamento. Generalmente un’impresa
implementa step by step questo processo. Un esempio di percorso può essere il
seguente: ottimizzare il business attuale, riducendo i costi e migliorando il
servizio ai clienti; penetrare nuovi segmenti/mercati, incrementando il numero
di canali e raggiungendo nuovi clienti; ristrutturare la catena del valore
attuale, ricercando nuove soluzioni vincenti con il coinvolgimento dei canali di
vendita e dei fornitori tradizionali; sviluppare nuovi modelli di business,
superando le resistenze all’interno e le difficoltà a stabilire vere
partnership con clienti e fornitori Il processo di trasformazione verso l’ i-Economy dipende da vari fattori critici di successo. I principali sono
Conclusioni Ricapitolando, le imprese tradizionali della old-economy sono caratterizzate da
focus su capitale, lavoro,
infrastrutture;
dalla massima attenzione alla diminuzione dei costi,
ma anche da una conoscenza
dispersa nella mente dei singoli individui. In
particolare, vi è una predominanza degli Asset Fisici su tutti gli altri. Per concludere, è bene
notare che Internet non fa miracoli e, da sola, non risolve i problemi delle
imprese. Molte imprese che intraprendono
iniziative di trasformazione verso i-Economy
finiranno con l’essere scettiche sui vantaggi, in modo particolare quando non
riusciranno a conseguire i margini previsti sugli investimenti effettuati. Le imprese devono essere in
grado di
comprendere la necessità di
sviluppare il business in modo diverso, di
prendere decisione
strategiche (relative sia al business che alle tecnologie) appropriate, e
di
gestire la trasformazione
della struttura organizzativa in modo corretto. L’euforia per l’economia
digitale ha creato aspettative non realistiche:
le imprese che implementano
iniziative approssimate rischiano di soccombere, e le
imprese più conservatrici, che cercano di evitare il rischio ignorando le nuove
tecnologie e metodologie, finiranno anch’esse per soccombere. Le imprese devono prendere
decisioni rapide, ma equilibrate per sfruttare i vantaggi della rete, facendo
attenzione a non farsi sedurre dai pochi successi spettacolari o a non rimanere
disilluse dagli insuccessi. La sfida per tutte le aziende, anche le PMI, consiste nell'individuazione del punto di equilibrio ottimale tra attività on-line ed off-line. Oscar Pallme |