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Scenari di Innovazione ·
Innovazione e processo di sviluppo
Innovazione e processo di sviluppo L’innovazione è una
discontinuità nella conoscenza (knowledge) e nel saper fare (know-how), che
genera nuovi prodotti e/o un sensibile aumento di produttività: a parità di
risorse si fanno più cose (sviluppo), o si fanno le stesse con meno risorse (sostenibilità).
Le innovazioni non devono necessariamente consistere in una discontinuità per
il mercato in cui opera l'impresa; è infatti sufficiente che siano
discontinuità per l'impresa che li introduce.
Come conseguenza non bastano dei semplici ricercatori in un laboratorio,
sono necessari dei professionisti (ricercatori, progettisti, impiantisti,
commerciali, ecc.) “pro-attivi” capaci di percepire, interpretare e metabolizzare tutti i segnali, anche i
più deboli. In ogni caso, non è da sottovalutare l'importanza del Marketing
per prevedere in anticipo l’evoluzione dei bisogni (visione del mercato) e
della Ricerca & Sviluppo (R&S) per l’individuazione di nuove
soluzioni utili a soddisfare i bisogni emergenti. L'intensità di R&S dei vari paesi e regioni dell'Unione Europea
(UE / EU) è molto diversa: l'intensità degli investimenti in termini di
percentuale di PIL è più bassa negli Stati Membri meridionali (es.: l’Italia)
rispetto a quella degli Stati Membri centro-settentrionali (es.: Finlandia,
Svezia, ecc.). Nel recente passato, la Finlandia è riuscita a conseguire un mix
bilanciato in termini di crescita della produttività (+2,8 per cento l’anno)
e dell’occupazione (+1 per cento), grazie ad un "business
environment" molto competitivo, uno Stato sociale solido ed un sistema
di istruzione capace di produrre lavoratori qualificati ed in grado di
cambiare lavoro se necessario. Anche le divergenze tra le regioni all'interno dei singoli paesi non sono
trascurabili: sono, pertanto, necessarie politiche differenziate ma coordinate
tra loro per raggiungere entro il 2020 l'obiettivo minimo del 3% del PIL al
fine di creare 3,7 milioni di posti di lavoro. Il Consiglio europeo di Barcellona (Marzo 2002) aveva invitato il settore
privato europeo ad incrementare il livello di finanziamento per passare dal
56% del 2000 a due terzi degli investimenti complessivi di R&S,
percentuale che era già stata raggiunta negli Stati Uniti e in alcuni paesi
europei. I finanziamenti sono destinati a ricerche nei settori energia, sicurezza
dell'approvvigionamento alimentare, cambiamenti climatici, invecchiamento
della popolazione. Il nostro standard di vita futuro dipende dalla nostra
capacità di stimolare l'innovazione di prodotti, servizi, processi e modelli
aziendali e sociali. L'UE sta lavorando alla realizzazione, entro il 2014, di un unico Spazio
europeo della ricerca, nel quale i ricercatori potranno lavorare in qualsiasi
paese dell'UE e beneficiare di un'accresciuta cooperazione internazionale. Orizzonte 2020 è il nuovo programma dell'UE per finanziare la ricerca e
l'innovazione nel periodo 2014-2020. Finanziamenti complessivi pari a circa
80,2 miliardi di euro per l'intero periodo saranno messi a disposizione di
istituti di ricerca, università, imprese private e piccole imprese
innovative. All'inizio del 21° secolo, in Italia gli investimenti nella
ricerca sono inferiori alla media europea (1,11% contro il 2% circa dell’UE).
Il Mezzogiorno è il fanalino di coda nella ricerca in Italia: nel Sud
d’Italia si svolge circa l’8% dell’attività di ricerca totale, contro il
quasi 76% del Nord ed il restante del Centro. E’ interessante notare come i
privati investono in R&S più del pubblico solo in 3 regioni (Lombardia,
Piemonte, Valle d’Aosta), le uniche ad essere, almeno su uno dei due
parametri (mix pubblico-privato), in linea con l’obiettivo dell’UE per il
2010. Le grandi imprese (dipendenti > 249), che rappresentano in numero solo
lo 0,1% delle aziende italiane, contribuiscono per 83% agli investimenti
totali privati in R&S. In Italia (2000) il mix della spesa per innovazione è all’incirca: 66%
spesa per macchinari a contenuto innovativo, acquisizione di know-how
dall’esterno, formazione e solo 34% spesa per ricerca e sviluppo (R&S)
formalizzata. In pratica, acquistiamo prevalentemente innovazione sviluppata
da altri ! Nei paesi del centro-nord Europa (Germania, Francia, Olanda, Svezia,
Finlandia) il mix è diverso e si riscontra una prevalenza della spesa in
R&S.
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